Biscotti

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Pipaluce
view post Posted on 25/10/2007, 21:03




Questo fatto è successo a una persona in carne e ossa e la persona in carne e ossa sono io. Nell’ aprile del 1976 mi recai alla stazione di Cambridge, Gran Bretagna, per prendere il treno. Ero un po’ in anticipo, perché avevo sbagliato a leggere l’ orario, così, dopo aver comprato un quotidiano per fare le parole incrociate, andai al bar, presi un caffè e un pacchetto di biscotti e mi sedetti a un tavolino. Voglio che vi figuriate la scena, perché è molto importante che l’ abbiate ben chiara in testa. C’ è il tavolo, c’ è il giornale, ci sono la tazza di caffè e il pacchetto di biscotti. Davanti a me, seduto a una certa distanza, c’ era un tizio dall’ aria comunissima che indossava giacca e cravatta e aveva con sé una ventiquattrore. Niente lasciava supporre che stesse per fare qualcosa di strano. E ciò che fece fu questo: d’ un tratto si avvicinò al mio tavolino, prese il pacchetto di biscotti, lo aprì, tirò fuori un biscotto e se lo mangiò.
Ecco, devo dire che questo è il tipo di situazione che noi britannici facciamo una gran fatica a gestire. Niente della nostra educazione, istruzione e cultura ci insegna ad affrontare una persona che in piena luce del giorno ci ruba un biscotto. Sapete che cosa sarebbe successo se un atto del genere fosse stato compiuto a South Central Los Angeles? Sarebbe subito scoppiata una sparatoria e sarebbero accorsi gli elicotteri della polizia, la Cnn e compagnia bella… Ma alla fine mi comportai come si sarebbe comportato qualsiasi gagliardo inglese: feci finta di niente. Fissai il quotidiano, presi un sorso di caffè, cercai di scrivere una definizione del cruciverba senza riuscirci e intanto pensai: “E ora che faccio?”.
Alla fine mi dissi: “Visto che non risichi, tanto vale che rosichi” e, facendo finta di non notare che il pacchetto era già misteriosamente aperto, presi un biscotto. “Con questo lo sistemo” pensai. Invece non lo sistemai affatto, perché dopo uno o due secondi ci riprovò. Mi rubò un altro biscotto. Poiché non avevo sollevato la minima protesta la prima volta, era in certo senso ancora più difficile sollevarla la seconda. Che cosa dovevo dire: “Scusi, non ho potuto fare a meno di notare che…?”. No, non avrebbe funzionato.
Mangiammo l’ intero pacchetto a quel modo. Quando dico l’ intero pacchetto intendo dire che c’ erano in tutto otto biscotti; ma sembrò una vita. Ne prese uno lui, ne presi uno io; ne prese uno lui, ne presi uno io. Poi, quando li avemmo finiti, si alzò e si allontanò. O meglio, ci scambiammo un’ occhiata eloquente, quindi lui si allontanò e io, traendo un respiro di sollievo, mi appoggiai allo schienale.
Pochi secondi dopo arrivò il treno, sicché ingollai l’ ultimo goccio di caffè, mi alzai e presi il giornale. E sotto il giornale vidi i miei biscotti.
Quello che più mi affascina di questa storia è l’ idea che nell’ ultimo quarto di secolo abbia girato per l’ Inghilterra un uomo comunissimo che ha vissuto la mia stessa avventura, senza però conoscerne la battuta finale.


Douglas Adams
 
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parside
view post Posted on 25/10/2007, 21:11




Douglas Adams e' un mito... Ho letto i prim 4 libri della serie della guida gallattica per autostoppisti ed aspetto trepidante che si decidano a tradurre il 5... Peccato che ci abbia lasciati così presto... :(
 
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giodinu
view post Posted on 29/10/2007, 13:22




davvero simpatica, l'ho "forwardata" ai colleghi di lavoro
 
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tito gladiator
view post Posted on 30/11/2007, 20:39




bellina l'avevo gia' letto ghghghghghg
 
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drift0967
view post Posted on 30/5/2008, 22:53




wow!
Devo leggere la guida gallattica per autostoppisti!
Deve essere stupenda
I'm... lettore D.O.C.
 
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4 replies since 25/10/2007, 21:03   115 views
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